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sabato 12 Ottobre 2024

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    Possiamo preservare la sostenibilità dei dati?

    È possibile progettare un sistema di archiviazione dei dati sostenibile? I dispositivi tradizionali, come i dischi rigidi e i nastri magnetici, richiedono frequenti ricopiature e si caratterizzano per una durata limitata nel tempo e un evidente costo ambientale. L’incremento delle esigenze di archiviazione promuove dunque l’utilizzo di nuovi materiali, capaci di superare i limiti della tecnologia magnetica. 
    In quest’ottica si inseriscono i lavori di Project Silica, un’iniziativa all’avanguardia di Microsoft Research. 

    Il potenziale del vetro

    Il progetto punta sull’utilizzo di lastre di vetro a base di silice per favorire l’archiviazione a lungo termine dei dati. Ad oggi, una lastra di vetro della dimensione di un sottobicchiere è in grado di “contenere diversi terabyte di dati, sufficienti per memorizzare circa 1,75 milioni di brani musicali” e conservarli per decine di migliaia di anni.
    Il vetro, materiale estremamente durevole, offre infatti uno spazio di archiviazione cloud efficiente, green e compatto, dove le informazioni vengono trascritte in modo tale da essere immodificabili. 

    Le fasi del processo di archiviazione dei dati

    Project Silica si avvale della collaborazione con il team di Microsoft Azure per sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale al fine di “decodificare i dati archiviati nel vetro, rendendo la lettura e la scrittura più veloci” e favorendo un’archiviazione massiccia delle informazioni.
    Ma come si archiviano i dati nel vetro? Tramite un processo composto da quattro fasi:

    • scrittura: gli impulsi emessi da un laser modificano il vetro, archiviando i dati al suo interno come voxel (pixel tridimensionali);
    • lettura: i dati vengono decodificati grazie a un microscopio controllato dal computer;
    • decodifica: si elaborano le informazioni memorizzate all’interno del vetro per poterne decifrare i simboli;
    • archiviazione in una libreria. Quest’ultima non richiede elettricità, poiché la complessità di tale fase del processo risiede interamente nei robot che si muovono tra gli scaffali del laboratorio per recuperare il vetro richiesto e portarlo al lettore.

    Grazie al vetro, i data center cesseranno di essere grandi infrastrutture, dagli elevati costi di manutenzione, e acquisiranno una forma compatta, sintesi di efficienza e sostenibilità.
    Ad oggi, lo stoccaggio del vetro è ancora in fase di sviluppo, ma questa tecnologia si presta a diventare una delle colonne di Azure nel mondo. Secondo i ricercatori, questa soluzione di archiviazione risulta ideale per biblioteche, cineteche, archivi di stato e le altre realtà che necessitano di congelare i dati nel tempo, senza modificarli.

    Scopri di più su Project Silica grazie al video prodotto da Microsoft.

    Fonti: unlocked.microsoft.com, macitynet.it

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