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mercoledì 6 Novembre 2024

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    La roadmap italiana del vetro per la decarbonizzazione

    La sfida della decarbonizzazione rappresenta il principale obiettivo dell’industria italiana del vetro. Per raggiungere tale traguardo il comparto sta adottando una strategia pluridimensionale e coordinata lungo l’intera catena del valore. 

    Cinque obiettivi per un vetro green

    Il programma di decarbonizzazione prevede una serie di iniziative, tra cui spiccano:

    • l’elettrificazione degli impianti;
    • l’incremento dell’energia proveniente da fonti rinnovabili;
    • l’impiego di nuovi combustibili a basse emissioni di carbonio;
    • l’alleggerimento degli imballaggi per limitare le emissioni associate alla produzione e al trasporto;
    • l’aumento dell’utilizzo di rottame di vetro nella produzione. Solo nel 2022 sono state risparmiate, grazie a questa soluzione, oltre un milione di tonnellate di emissioni dirette.

    Incentivi per una decarbonizzazione organizzata

    Nel biennio 2021/2022 gli investimenti per la la riduzione dei consumi e delle emissioni hanno tracciato un evidente cambio di paradigma, che deve essere ora sostenuto da sistemi incentivanti a sostegno delle aziende, similmente a quanto avvenuto in Germania e negli Stati Uniti, mediante l’approvazione di piani di supporto economico.

    Il report di sostenibilità stilato da Assovetro, l’Associazione degli industriali del vetro aderente a Confindustria, palesa l’impegno green delle aziende del settore: il 68% del campione analizzato ha infatti formalizzato una roadmap di decarbonizzazione entro il 2030 o il 2050.

    I risultati raggiunti

    L’industria italiana del vetro riveste un’importanza strategica su scala continentale, rappresentando il 21,3% della produzione europea di imballaggi. Un dato che può e deve influenzare lo stanziamento di piani di supporto che sostengano i progetti di decarbonizzazione.
    Nel 2022, la percentuale di energia rinnovabile sul totale dei consumi ha segnato un +1% rispetto all’anno precedente, superando quota 11%.

    E l’industria, tra il 2016 e il 2022, è riuscita ad ottenere importanti risultati nella limitazione dei consumi idrici (39%) e nella riduzione delle emissioni non solo di CO2, ma anche di NOX (41%), SOX (49%) e polveri (53%).
    Nell’ultimo decennio, inoltre, il peso medio delle bottiglie di vino è diminuito del 12%, mentre l’impiego del rottame di vetro è giunto all’85/87% nella produzione di imballaggi scuri.

    Gli impatti della crisi

    L’inflazione e la crisi geopolitica hanno innescato una crisi dei consumi che ha avuto alcune ripercussioni anche sul comparto del packaging. Nel 2023 la produzione di vetro cavo è diminuita del 5,3% per le bottiglie e dello 0,9% per i vasi.
    In negativo è anche il risultato dell’export per le bottiglie e i vasi, rispettivamente del -18,3% e del -30%. La situazione risulta, invece, meno preoccupante per l’import: -11,6% per le bottiglie e +5,5% per i vasi.
    Ma è giusto tenere alta l’attenzione e richiedere un sistema di incentivi che si prenda cura e sospinga il valore di una filiera simbolo dell’eccellenza del Made in Italy.

    Fonti: assovetro.it, quifinanza.it

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