Per realizzare un acquario fondamentale è la scelta del vetro.
Tra i vetri più utilizzati sono i vetri float.
Il vetro float è chiamato così dal nome tecnico del più diffuso procedimento al mondo di fabbricazione industriale del vetro.
Questo procedimento è stato messo a punto alla fine degli anni ’50 da Sir Pilkington (Gran Bretagna). Il nome float viene dal verbo Inglese “to float” che significa “galleggiare” e deriva dal fatto che, ad un certo punto del processo, il nastro di vetro in formazione si trova a galleggiare su uno strato di stagno fuso (liquido): più del 90% del vetro prodotto è ottenuto con metodo float.
La scelta dipende anche dal tipo di acquario che si vuole realizzare.
Per esempio, per un acquario chiuso viene usato il vetro float che può anche avere angoli arrotondati o la parte anteriore arrotondata.
Mentre per gli acquari aperti, sono realizzati con vetro extra chiaro per garantire la massima visibilità del loro interno. Poi ci sono gli acquari di gradi dimensioni o acquari esposti al pubblico dovrebbero avere un vetro temperato per assicurare una maggiore resistenza.
Anche gli spessori del vetro variano a seconda delle dimensioni dell’acquario. Da 0,5 mm ai vetri stratificati.
Per realizzare un acquario naturale e soprattutto per non scoraggiarsi dopo poco tempo non riuscendo ad ottenere il risultato desiderato, è necessario seguire qualche regola.
Ecco alcuni consigli:
Progettare il tuo acquario: pensa a quello che vorrai ottenere prima ancora di iniziare.
Scegliere il posto giusto: una zona del tuo ambiente domestico non troppo illuminata dalla luce solare.
Valutare bene le dimensioni: una vasca piccola è più difficile da gestire di una vasca grande.
Non risparmiare troppo sui materiali: quello che spenderai all’inizio ti ripagherà dopo.
Fonte: acquarioincasa.it
