sabato 27 Aprile 2024

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    Murano e il vetro: glossario (Parte due)

    Proseguiamo nel nostro glossario sul vetro

    Incalmo: tecnica di accostamento di diversi colori di vetro saldati assieme a caldo così da creare, un unico pezzo soffiato.
    Solo alcuni colori possono essere uniti con questa tecnica, in quanto ogni colore ha proprie caratteristiche di raffreddamento che, ovviamente, debbono essere compatibili.

    Lattimo: il lattimo è un vetro bianco opaco, ideato per somigliare alla porcellana, quando le porcellane cinesi cominciarono ad essere commercializzate in Europa.

    Maestro: colui che è in grado di eseguire, da un grumo incandescente e informe di vetro, oggetti d’arte e oggetti di uso quotidiano di grande qualità.

    Molatura: procedimento che serve per togliere i punti di attacco alle canne da lavoro dagli oggetti. Questa operazione viene eseguita a freddo, dopo che gli oggetti sono usciti dalle muffole.

    Muffola: Forno speciale per abbassare lentamente le temperature degli oggetti in vetro appena eseguiti.
    Le lavorazioni, i colori, le giunture, hanno tensioni diverse e queste devono essere sciolte lentamente al fine di eliminarle tutte.
    In caso contrario l’oggetto è destinato a rompersi inevitabilmente e diventare inservibile. Più grande è lo spessore dell’oggetto, più tempo deve rimanere nella muffola, in alcuni casi fino a 36 ore.

    Murrina: la murrina è un pezzo di canna tagliata. Di solito la si ottiene con l’accostamento di vari tipi di colori in pasta vetrosa sovrapposti per formare il disegno voluto e portati a fusione. Il risultato è una lunga canna la cui sezione ha la forma ed i colori voluti. Tagliata in dischi della lunghezza variabile da pochi millimetri a 3 – 4 centimetri la forma ottenuta è la murrina.
    L’accostamento di più murrine su una piastra permette la lavorazione della murrina stessa sia per la preparazione di vari oggetti, sia per la decorazione con l’attaccatura a caldo di oggetti grandi.

    Opacizzazione: è quell’operazione che serve a rendere non trasparente il vetro e viene ottenuta mediante il trattamento dell’oggetto con acido fluoridrico.

    Pasta vetrosa: con questa indicazione si trovano vetri opachi, molto spesso di colori vivi, e vengono usati per adornare sia lampadari molto particolari, i famosi fiori in pasta, sia specchi, con i quali vengono preparate le rosette ornamentali.

    Reticello: è una variante della filigrana. Con la canna in filigrana si formano due file, di canna sovrapposte ed incrociate, fuse assieme, hanno una particolarità peculiare: nelle intersezioni delle canne una piccola bolla d’aria rimane imprigionata ed appare al centro dei fili della filigrana, dandole un senso di leggerezza.
    Sono molto apprezzati i bicchieri eseguiti con tale tecnica, ma anche i piatti, le bottiglie e le coppe.

    Rezzonico: Prende il nome da una delle più importanti famiglie nobili veneziane un lampadario particolare il cui primo esemplare è stato eseguito proprio per essere posto nella grande sala di Ca’ Rezzonico. E’ composto da centinaia di pezzi e per, le sue parti modulari, può assumere misure ragguardevoli, fino a 7 metri di altezza ed un diametro di quasi tre metri.

    Smalto: è l’operazione di dipintura del vetro. Sul prodotto finito vengono dipinte, con particolari smalti che dopo la posa devono essere cotti nei forni.

    Zanfirico: è quella tecnica di lavorazione con la quale preferibilmente vengono eseguiti piatti e bicchieri.
    E’ anch’essa una variante della filigrana. In questo caso le canne prodotte vengono intrecciate in varie forme fino ed accostate così che si possano avere vetri soffiati che dal centro partono per l’esterno come spicchi.

    Fonte: Venicewiki.org

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