L’arte del riciclo è una delle tematiche più care ai consumatori che prediligono il vetro come materiale per il packaging dei prodotti. Ma questa espressione è funzionale al riconoscimento di una tecnica artistica che fa della valorizzazione degli elementi di scarto la propria cifra stilistica.
Un esempio di arte del riciclo è l’opera “Chimera”, dell’artista veneziano Maurizio Molin, esposta a partire dal 12 luglio 2023 presso l’aeroporto Marco Polo di Venezia.
L’identikit della Chimera
La presenza della “Chimera”, ossia del Leone Marciano, favorisce un richiamo immediato all’identità di Venezia, in quanto emblema secolare della città e della sua antica Repubblica. Una scelta doppiamente simbolica, perché affiancata da un dato materico particolarmente rappresentativo. Il vetro è infatti il prodotto artistico e artigianale che distingue ed eleva Venezia nel mondo.
Una storia veneziana
La “Chimera”, che accoglie i passeggeri in transito lungo la passerella pedonale sopraelevata tra il terminal e la darsena dell’aeroporto veneziano, costituirà un importante riferimento visivo grazie anche alla potenza espressiva dell’opera scultorea, esaltata dall’irregolarità dei frammenti di vetro.
Il lavoro, con cui Maurizio Molin ha omaggiato il Marco Polo e la holding SAVE, rientra nel progetto ReGLASS per il riutilizzo delle rimanenze di vetro dei processi lavorativi svolti nelle fornaci di Murano. Il richiamo all’arte dei maestri vetrai è dunque più che mai vivo nell’incontro tra tradizione e modernità, tra sostenibilità e bellezza, tra arte e design.
Fonti: veneziatoday.it, nuovavenezia.gelocal.it
Fonte immagine: @mauriziomolin