Costruire un’impresa capace di promuovere pratiche virtuose a livello sociale ed ambientale può sembrare un’azione ai limiti dell’utopia. Ma così non è per Michael Tetteh, l’unico soffiatore di vetro del Ghana.
Il progetto dell’artigiano ghanese trae origine e nutrimento dalla raccolta dei rottami vetrosi che occupano le strade e le discariche della capitale Accra. Michael Tetteh trasforma tali rifiuti, pericolosi per la sicurezza, in variopinte e sorprendenti opere d’arte in vetro, che stanno facendo il giro del mondo.
Un invito al riciclo
L’intento di Tetteh è quello di contribuire a un cambiamento strutturale nella gestione degli scarti vetrosi. Secondo l’Osservatorio per la complessità economica, il Ghana importa ogni anno circa 300 milioni di dollari in prodotti in vetro e ceramica.
In quest’ottica, riciclare significa dunque tutelare e promuovere il Paese tanto a livello ambientale quanto a livello economico.
Un percorso di (auto)formazione
Michael Tetteh, originario della città di Odumase-Krobo, uno degli epicentri della tradizione delle perle di vetro del Ghana, ha appreso l’arte della soffiatura durante un soggiorno trascorso tra Francia e Paesi Bassi. E ha affinato la tecnica da autodidatta, osservando numerosi filmati dei maggiori artisti internazionali del vetro. La perseveranza green del soffiatore di vetro ghanese lo ha spinto inoltre a realizzare le fornaci attraverso il recupero di rottami metallici e argilla.
Un progetto rivoluzionario
Al sogno di un Ghana esente da ingenti importazioni di vetro, Michael Tetteh abbina una speranza educativa: formare giovani ghanesi, uomini e donne, affinché possano apprendere il mestiere di soffiatore e diffondere la presenza di laboratori di vetro in tutto il Paese, in un effetto domino portatore di benessere economico, sociale e ambientale.
Fonti: euronews.com, africarivista.it
Fonte immagine: euronews