Quando si parla di Murano si può solo pensare al vetro e alla sua arte antica tramandata di padre in figlio.
Nella lavorazione del vetro si hanno delle terminologie specifiche per indicare ogni tipo di tecnica o caratteristica che lo identifichi, che ne determini la specificità, che ne attribuisca l\’origine della produzione.
Di seguito alcuni termini che formano il vero e proprio glossario del vetro.
Avventurina: tipo particolare di vetro che si ottiene con un procedimento molto singolare che consiste nell’aggiungere a fusione conclusa determinate quantità di materie prime, affinché il rame possa coagularsi in piccoli grumi e risulti rilucente.
Baloton: lavorazione che permette di inglobare, a distanze regolari, alcune bolle d\’aria che, con la successiva posa di un ulteriore strato di vetro, rimangono imprigionate nel vetro, ma restano ben visibili, formando una decorazione interna, senza conseguenze per il prodotto finito.
Bluino: è un vetro trasparente chiaro e compatto nel colore leggermente azzurrino. Si ottiene con l’aggiunta di cobalto nella miscela di preparazione. Particolarmente adatto alla decorazione dei lampadari classici muranesi, viene spesso impiegato nei calici e nei piedistalli dei bicchieri soffiati.
Calcedonio: Il minerale principale per la preparazione del Calcedonio è l’argento, così denominato per la somiglianza ad una varietà della pietra dura chiamata calcedonio naturale, l’agata zonata.
E’ un vetro opaco con venature di vari colori su fondo scuro, particolarmente difficile da preparare per la particolare combinazione dei vari minerali che lo compongono.
Canna da soffio: è forse lo strumento che visitando una fornace possiamo aver visto utilizzare.
E’ un tubo di materiale ferroso, cavo, con il quale si attinge nel crogiolo del forno per togliere la parte di vetro fuso che verrà successivamente lavorato.
Chimico: è il nome dato alla persona che si occupa di preparare la miscela della sabbia silicea con l\’aggiunta dei minerali che andrà in fusione nei crogioli per la preparazione della pasta vetrosa fusa.
Questa è una figura fondamentale perché deve avere la conoscenza della giuste quantità di materiale da usare per le varie partite, ma non solo è il maestro che da vita a tutte le realizzazioni.
Cristallo: Sabbia silicea con pochissime intrusioni di minerali nella sua composizione. Bastano pochi grammi di ossido di ferro per chilo di sabbia per dare al vetro una colorazione verde – blu.
E’ importante ricordare che la percentuale di soda influisce sulla trasparenza e brillantezza del vetro prodotto.
Sulla base di percentuale di soda inserita nei componenti, viene definito vetro corto quello con minor quantità e vetro lungo quello con maggiore.
Filigrana: consiste nell’inserimento in una canna di vetro trasparente (cristallo) di un’anima colorata, spesso bianca, che risulta immersa, nella parte centrale, della canna.
Quando più canne vengono attorcigliate assieme si ottengono forme particolari che sembrano dei ricami all’interno del vetro.
Fonte: Venicewiki.org