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martedì 22 Ottobre 2024

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    Il PPWR mette a rischio la filiera del packaging: la presa di posizione di FEVE

    L’identità di vini e liquori non è determinata unicamente dal sapore inconfondibile del prodotto, ma anche dal packaging in vetro che li introduce sugli scaffali dei supermercati o presso i banconi dei bar. Le bottiglie di vetro di diversi alcolici sono paragonabili ad oggetti di design che attirano il consumatore attraverso una chiara riconoscibilità, dovuta tanto ad una lunga tradizione quanto a una costante evoluzione volta ad ottenere un prodotto ricercato, piacevole, contemporaneo, capace di trasmettere il “carattere” della bevanda contenuta. In altri termini, tra il design dell’imballaggio e il gusto dell’alcolico si viene a costituire una sorprendente ed efficace sineddoche.

    Il settore del packaging in vetro è tra le eccellenze del comparto manifatturiero europeo, ma con la PPWR (Proposal Packaging and Packaging Waste) proposta dalla Commissione europea si corre ora il rischio di limitare, se non di indebolire, tale filiera. Cerchiamo quindi di definire il quadro della situazione, riportando le istanze di FEVE, spiritsEUROPE e CEEV – Comité Vins

    Il principio condiviso

    Queste associazioni supportano gli obiettivi del regolamento sul packaging e sui rifiuti da imballaggio (PPWR). I loro membri si impegnano attivamente per il miglioramento della sostenibilità dei prodotti immessi sul mercato. La riduzione del peso degli imballaggi e l’impiego di tecniche a ridotta impronta di carbonio sono solo due delle soluzioni adottate per traghettare il settore del packaging in vetro verso un futuro green

    Una regolamentazione pericolosa

    L’obiettivo generale dalla PPWR viene dunque abbracciato in toto dalle tre associazioni; a venire contestato è il rischio, paventato dalla proposta, di una forte limitazione del design degli imballaggi. È piuttosto verosimile che tale limitazione andrà ad impattare negativamente sulle scelte del consumatore, sul valore del prodotto, sull’identità del marchio e, più in generale, sulla competitività del settore del packaging europeo.

    Un’eccessiva standardizzazione, dettata dalla minimizzazione degli imballaggi e dai nuovi criteri di prestazione, andrebbe a compromettere i processi di brand building faticosamente prodotti attraverso attenti studi sul design delle bottiglie. 

    Riconoscere il contributo del packaging di vetro

    Non bisogna inoltre ignorare come molti progetti di packaging siano parte della tradizione e del know-how del Vecchio Continente. Ad essi sono, inoltre, connessi diritti di proprietà intellettuale, che proteggono dalla contraffazione e innalzano il prestigio dei prodotti europei su scala globale, per un valore di mercato che si attesta sui 250 miliardi di euro
    Gli imballaggi di vetro, grazie alla meravigliosa qualità di questo materiale, risultano parte integrante del prodotto e della sua identità, ma sono anche indicatori della sua sostenibilità e della sua conformità sanitaria e ambientale. 

    FEVE, spiritsEUROPE e CEEV invitano dunque a riconoscere il valore aggiunto dato dal packaging, le cui diverse funzionalità contribuiscono all’innovazione, alla competitività e alla crescita sostenibile dei settori coinvolti. 

    Fonte: feve.org, glassonline.com

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