Per la produzione del vetro si utilizzano attualmente due tipologie di forni: i forni a crogiolo o a vasca e i forni a bacino.
I forni a crogiolo vengono impiegati nei processi artigianali ed artistici.
Sono costituiti da un forno costruito con mattoni refrattari (pareti in materiale silico-alluminoso e volta di silice) all’interno del quale sono presenti uno o più contenitori refrattari (in argilla o sabbia silicea) di forma cilindrica con capacità da qualche decina di kg ad oltre una tonnellata di vetro (capacità media 500 kg/giorno).
Dopo l’accensione ed il preriscaldo, che dura alcuni giorni, il forno rimane sempre acceso ed, in alternanza, vengono effettuati il caricamento e la fusione della miscela vetrosa e quindi l’estrazione e la lavorazione del vetro fuso, con temperature di esercizio che oscillano fra 1400°C (fusione) e 1000°C (lavorazione). Lo spegnimento per il rifacimento del forno avviene dopo parecchi mesi.