Il modulo fotovoltaico in silicio è costituito da diversi strati di materie prime detto laminato e dai materiali accessori fondamentali per renderlo utilizzabile.
Per preparare il laminato si utilizzano i seguenti materiali:
- Vetro (i moduli costruiti in Italia abitualmente usano vetro da 4 mm di spessore)
- Etilene vinil acetato – EVA
- Celle mono o policristalline
- EVA (composto elastico utilizzato nei moduli fotovoltaici a protezione delle celle fotovoltaiche)
- Vetro o Backsheet (copertura di fondo)
Il vetro è utilizzato come base sulla quale viene steso un sottile foglio di EVA.
Al di sopra dell’EVA vengono posizionate le celle fotovoltaiche rivolte con il lato fotosensibile verso il basso, quindi viene steso un altro foglio di EVA e a completare un’altra lastra di vetro oppure un foglio di materiale plastico isolante.
Il vetro è a basso contenuto di ferro per garantire una maggiore trasparenza ai raggi solari ed è temperato. Un vetro di questo tipo lascia passare circa il 91,5% dell’irraggiamento ricevuto.
Il tutto viene inviato al laminatore, o forno.
Questa è una macchina nella quale, dopo esser stato creato il vuoto in pochi minuti, una piastra, posta a contatto, viene riscaldata fino a 145 °C per circa dieci minuti, in modo da favorire la polimerizzazione dell’EVA.
Trascorso questo tempo, il prodotto finito viene estratto ed inviato alle lavorazioni successive, avendo raggiunto le caratteristiche richieste dalla sua installazione.
Se la laminazione viene eseguita correttamente, il laminato è in grado di resistere alle intemperie per almeno 25/30 anni.
Tutte le lavorazioni successive hanno lo scopo principale di rendere più comodo e pratico il suo utilizzo, incrementando, in realtà, di poco la resistenza nel tempo.
Fonte: wikipedia.it