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giovedì 21 Novembre 2024

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    Come arginare il problema del greenwashing? La proposta della Commissione europea

    La sostenibilità è il tema della contemporaneità: smuove le coscienze e alimenta il mercato. Le aziende fanno leva su questo argomento per promuovere i propri prodotti, mentre i clienti ricercano informazioni circa l’impronta ecologica di ogni loro acquisto. In questo contesto si insinua pericolosamente il rischio del greenwashing.

    La promozione della sostenibilità della catena produttiva è il vettore di una strategica operazione di marketing su scala globale, non priva di indefinitezze e imprecisioni. 
    Per regimentare queste dichiarazioni e affrontare il problema del greenwashing la Commissione europea ha promosso la definizione di un quadro giuridico volto a comprovare le affermazioni ecologiche delle aziende sulla base di una valutazione affidabile.

    Direttiva Green Claims

     Il 22 marzo 2023 la Commissione ha pubblicato una proposta di Direttiva sulla fondatezza delle dichiarazioni ambientali (Green Claims). Tali norme stabiliscono un regime chiaro per l’etichettatura green al fine di garantire l’accesso a informazioni affidabili, comparabili e verificabili per imprese e consumatori. La proposta richiede che tali “green claims”, avanzati dalle imprese, siano comprovati attraverso una verifica ex-ante. In tal modo si andranno a disciplinare i sistemi di etichettatura ambientale e ad arginare le operazioni di greenwashing. 

    FEVE: entusiasmo, con qualche riserva

    FEVE (Fédération Européenne du Verre d’Emballage) condivide i principi di trasparenza e affidabilità, e sostiene la volontà della Commissione europea di contrastare il fenomeno del greenwashing. Tuttavia la Federazione sottolinea la presenza di lacune nei sistemi impiegati per il calcolo dell’impatto ambientale e nella metodologia dell’impronta ambientale dei prodotti dell’UE, basata sulla valutazione del ciclo di vita. 

    FEVE evidenzia la scarsa attenzione che ancora si riserva alla circolarità degli imballaggi, alla loro infinita riciclabilità, all’abbandono dei rifiuti, alla biodiversità e alla tossicità. In altri termini, secondo la Federazione, tali valutazioni non devono concentrarsi solo sull’impatto ambientale dei prodotti, ma anche sugli effetti sulla salute umana

    Va comunque ribadito come la proposta della Direttiva Green Claims rappresenti una parziale ma necessaria risposta alla piaga del greenwashing e ai dubbi dei consumatori. 

    Fonti: glass-international.com, rplt.it

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