Quanti tipi di vetro esistono: 20, 30 40..? Di più!
Ecco una prima carrellata dei principali tipi di vetro con proprietà e usi differenti
Iniziamo a conoscerne alcuni tipi catalogati in ordine alfabetico, partendo dalla lettera A arrivando alla lettera C.
Vetro allegato: è resistente alle alte temperature e si usa per le caldaie e lo si ottiene sovrapponendo uno strato di vetro comune al vetro di Jena.
Vetro antico: è un tipo di vetro soffiato in cui si determinano appositamente dei difetti per dare l’impressione di materiale antico.
Vetro antiriflesso: trattato con antiriflettente, è usato in ottica.
Vetro armato o retinato: si ottiene per colata e laminazione continua di vetro fuso nel quale è immersa una rete di acciaio.
Vetro atermico: è prevalentemente di composizione fosfatica (70% P2O5) con l’aggiunta di ossidi di ferro che assorbono le radiazioni infrarosse. E’ utilizzato in edilizia per vetrate capaci di limitare il passaggio di calore ma non quello di luce, questo tipo di vetro è capace di intercettare gran parte delle radiazioni infrarosse dello spettro solare, senza ostacolare le radiazioni visibili. La riduzione della trasparenza alle radiazioni infrarosse si ottiene con un tipo di lavorazione consistente nell’introduzione di ossidi colorati nel vetro.
Vetro all’avventurina: più duro del vetro comune, è utilizzato per la fabbricazione di oggetti ornamentali. Ha colore giallo-rosa scuro, oppure giallo-verdastro.
Proseguiamo con la lettera B…
Vetro bianco: incolore, è utilizzato per oggetti domestici ed ornamentali come servizi da tavola e bottiglie per farmacia.
Vetro biologicamente attivo o biovetro: è costituito da silice (45%), ossido di calcio (24,5%), ossido di sodio (24,5%), anidride fosforica (6%). Caratterizzato da biocompatibilità con il tessuto cellulare e dalla predisposizione alla formazione di un legame biologico tra vetro e tessuto osseo, questo tipo di vetro è utilizzato per le protesi dentarie e in ortopedia come ossa artificiali.
Vetro di Boemia: calcico-potassico e fabbricato con materie pure, è duro, poco fusibile, trasparente e rifrangente. E’ utilizzato per cristallerie, tubi e oggetti da laboratorio che devono essere esposti ad alte temperature, alle quali il vetro comune non resisterebbe.
E con la lettera C…
Vetro cellulare: dotato di caratteristiche isolanti, di bassa densità , di elevata stabilità chimica e di buone prestazioni meccaniche, contiene una quantità di piccoli pori non comunicanti tra loro e, per questo, è adatto come isolante termico ed acustico..
Vetri colorati: si ottengono con aggiunte di sostanze coloranti al vetro fuso. E’ possibile utilizzare vari tipi di coloranti, quali:
- Elementi come oro, argento e rame che si disperdono colloidalmente nel vetro. In questo caso, l’intensità della colorazione dipende dalla concentrazione e dalla grandezza delle particelle disperse.
- Ossidi metallici, principalmente ferro, cobalto, cromo, vanadio e rame, che si sciolgono nel vetro, impartendo a questo il proprio colore.
- Composti colorati o incolori, sotto forma di particelle che, disperse nella massa del vetro, gli conferiscono una particolare colorazione.
Vetri conduttori e semiconduttori: i primi presentano conducibilità elettrica di tipo ionico, dovuta alla presenza di ioni dotati di elevata mobilità . I secondi si preparano inglobando in vetri silicatici ossidi di metalli di transazioni a più valenze, oppure zolfo, selenio, tellurio o loro miscele con elementi quali silicio, germanio, arsenico e antimonio.
Vetro corrugato: stampato su una faccia a sporgenze e rientranze granulari, è dotato di notevole potere diffondente della luce. E’ usato per pannelli di porte, per sportelli di armadi e librerie.
Vetro cristallo: è la denominazione attribuita dalla CEE ai vetri al piombo. Ogni oggetto fabbricato con questo tipo di vetro deve essere munito di etichetta indicante la categoria di appartenenza: cristallo superiore, cristallo al piombo, vetro sonoro superiore, vetro sonoro.