Con il completamento dell’ultima “Torre” Gioia 22, si arrichisce lo skyline del quartiere di Porta Nuova di Milano, che negli ultimi 15 anni ha visto trasformarsi da zona degradata ad uno dei district center più importanti, in Italia.
Gioia 2 , chiamato anche Scheggia di vetro, è il grattacielo più green della città .
L’edificio è un progetto firmato dall’architetto Gregg Jones dello studio Pelli Clarke Pelli.
L’edificio è stato progettato infatti nel rispetto della filosofia Cradle to Cradle.
E’ un protocollo di progettazione che prevede l’uso di materiali sicuri per l’ambiente e la salute e riciclabili, l’impiego di energie rinnovabili e l’utilizzo responsabile delle risorse idriche.
Come è fatto il grattacielo
120 sono i metri di altezza del grattacielo, che occupa una superficie lorda di 68.432 metri quadri, sono suddivisi in 30 piani, di cui 4 interrati e 26 fuori terra.
Gli spazi di lavoro saranno inondati di luce, grazie alle grandi vetrate. L’esterno, invece, rispecchierà la vocazione green del grattacielo, e sarà costituito da un parco di 90.000 mq, detto Biblioteca degli Alberi.
225.000 sono i moduli fotovoltaici per produrre energia elettrica.
I moduli fotovoltaici consentiranno una riduzione del fabbisogno energetico del 75% rispetto agli altri grattacieli presenti in città .
Per dare un’idea dell’entità del progetto, questo numero di pannelli sarebbe sufficiente per coprire il fabbisogno di 306 abitazioni.
In virtù di queste caratteristiche, Gioia 22 è classificato NZEB.
Gli edifici NZEB (Nearly Zero Energy Consumption Building) sono quelli a consumo energetico pari quasi a zero.
Per ridurre i consumi sono infatti messi in atto anche altri accorgimenti. Innanzitutto la facciata presenta tripli vetri. L’illuminazione è dotata di sistemi a LED comandati da sensori di luce diurna e dispositivi esterni di schermatura solare.
Il grattacielo prevede un impianto ad acqua di falda, utilizzata sia per il riscaldamento, sia per il raffrescamento.
Quest’ultimo avverrà con il sistema detto free cooling che non prevede l’impiego di un gruppo frigorifero, ma si alimenta unicamente utilizzando la differenza di temperatura con l’ambiente esterno.
Scheggia di Vetro sarà meno inquinante della costruzione che andrà a sostituire. Produrrà infatti 2.260 tonnellate di anidride carbonica in meno.
Non si tratta quindi di un edificio mangia smog, di quelli in grado di contrastare l’inquinamento cittadino, ma sicuramente contribuirà a ridurre notevolmente le emissioni nocive in atmosfera.
Fonte: blog.casanoi.it – ingenio-web.it