Il biovetro è un vetro la cui composizione chimica è molto simile a quella del tessuto osseo.
Questa caratteristica ha permesso una loro utilizzazione in ortopedia come materiale da impianto; la biocompatibilità di questi vetri è tale da rendere possibile un ancoraggio diretto col tessuto osseo, migliorando così le interazioni che si generano tra tessuti e materiali da impianto.
A Modena un gruppo di ricercatori di Unimore, l’Univerisità di Modena e Reggio Emilia hanno realizzato un vetro bioattivo in grado di mantenere la bioattività e di inibire lo stress ossidativo all’origine di infiammazioni provocate da protesi metalliche.
Lo studio “Cerium-doped bioactive 45S5 glasses: spectroscopic, redox, bioactivity and biocatalytic properties”, è stato pubblicato dalla prestigiosa rivista Journal of Materials Science (ed. Springer), ed è stato sviluppato dalla dott.ssa Valentina Nicolini, dal prof. Gianluca Malavasi, dalla prof.ssa Ledi Menabue e dalla prof.ssa Gigliola Lusvardi del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche (DSCG) e dal dott. Francesco Benedetti, prof. Sergio Valeri e dott. Paola Luches del Dipartimento di Fisica, Informatica e Matematica (FIM).
I vetri bioattivi sono una classe di materiali già in uso da qualche decennio ad esempio, come additivi di paste dentifrice e come rivestimenti per protesi metalliche.
In quest’ultimo caso la loro funzione è di stimolare la proliferazione cellulare degli osteoblasti e quindi la crescita dell’osso che si deposita sulla superficie del vetro e va a sostituire il vetro che degrada con il risultato di ancorare stabilmente la protesi all’osso.
“Nel nostri studi – illustra la prof.ssa Ledi Menabue – abbiamo modificato la composizione di un biovetro con aggiunta di ossido di cerio, dimostrando che il biovetro mantiene la bioattività e nello stesso tempo inibisce lo stress ossidativo, riducendo quindi l’infiammazione.
Un grande risultato made in Italy.
Fonte: glassway.vda.it – modenatoday.it