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domenica 22 Dicembre 2024

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    Lo zelo dell’industria del vetro piano verso un’Europa a zero emissioni

    La produzione di vetro piano rappresenta un’attività ad alta intensità energetica, con numerosi punti di contatto con altre industrie strategiche per una diffusa decarbonizzazione dell’intero settore secondario.
    La transizione verso un’Europa a emissioni zero invoca una trasformazione organica dell’industria del vetro piano, la quale si dichiara pronta a produrre, ad un prezzo competitivo, “quei materiali essenziali per il rinnovamento degli edifici, per una mobilità sostenibile e per un incremento della quota di energia solare”.

    2050 | Vetro piano nell’Europa climaticamente neutra

    Diverse riflessioni interessanti per il futuro del settore provengono dalla relazione “2050. Il vetro piano nell’Europa a emissione zero” di Glass for Europe. Il vetro piano è presentato come un “materiale altamente tecnologico, fondamentale per l’efficienza energetica, la sicurezza, la protezione ed il comfort negli edifici e nelle automobili”.
    Le performance attrattive del vetro piano favoriscono inoltre il progresso di molteplici settori (solare, elettronica, dispositivi digitali, arredamento), offrendo qualità e funzionalità impareggiabili.

    La transizione per il patrimonio edilizio

    In previsione di un’Europa climaticamente neutra entro il 2050, la richiesta di vetro per l’energia solare e per finestre ad alta efficienza energetica e vetro leggero di sicurezza per veicoli non inquinanti aumenterà notevolmente.
    In particolare, si deve considerare come gli edifici rappresentino il 36% delle emissioni totali dell’UE. Andando a raddoppiare il tasso di rinnovamento delle finestre e installando diffusamente vetri ad alte prestazioni, in soli 10 anni, il patrimonio edilizio europeo vedrebbe ridotte del 14% il consumo di energia e le relative emissioni.

    Un impegno decennale

    Il percorso verso la neutralità carbonica è ancora parecchio articolato. Ma il settore del vetro piano ha già dimostrato grande sensibilità e attenzione per questa dinamica. Dal 1990 ad oggi, l’industria ha ridotto del 43% le sue emissioni di CO2, promuovendo un costante miglioramento dei propri processi, aumentando la quota di vetro riciclato come materia prima e incentivando una concreta evoluzione del mix energetico.

    Ulteriori sviluppi in tale ottica contribuiranno solo marginalmente a rafforzare l’efficienza del settore. Si renderà dunque necessaria una radicale rivoluzione nelle infrastrutture, nella scienza e nella società per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di sviluppo sostenibile prefissati.

    Fonte: glassforeurope.com

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