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mercoledì 25 Dicembre 2024

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    Il bicchiere nella storia

    Il bicchiere è un recipiente più o meno piccolo realizzato in diversi materiali che serve per bere. Esistono vari tipi di bicchieri in base all’uso che se fa, diversi per forma e materiali usati: dal vetro al cristallo, dalla plastica alla ceramica.

    La storia del bicchiere risale nella notte dei tempi: i primi esemplari di bicchiere – cioè i primi recipienti usati dall’uomo per bere – erano degli “utensili naturali”, degli oggetti disponibili in natura e non sottoposti a nessuna lavorazione: cortecce di alberi, conchiglie, sassi scavati dall’acqua.

    Prima dell’introduzione in Italia del sistema metrico decimale, il “bicchiere” rappresentava l’unità di misura di capacità dei liquidi, con valori differenti a seconda delle diverse città.

    Un primo esempio di bicchiere lavorato dall’uomo è rappresentato dai corni di animali che venivano scavati dagli antichi egizi, dai persiani e dalle popolazione italiche.

    Furono i fenici i primi a produrre e diffondere su ampia scala i primi veri bicchieri in vetro trasparente.

    Durante l’epoca pompeiana la storia del bicchiere entra nella sua modernità di forme e decorazioni: realizzare i bicchieri diventa una vera e propria arte che impone nuovi canoni estetici ma anche pratici, con il fondo che inizia a essere non più piatto ma concavo e decorazioni con pietre preziose e altri materiali pregiati.

    Dal 1500 in poi i maestri artigiani veneziani erano i più richiesti all’estero, dalla Germania all’Olanda, dalla Spagna alla Francia.

    I bicchieri veneziani sono sinonimo di raffinatezza e pregio, le coppe divengono più larghe, gli steli più lunghi, il tutto impreziosito da intagli e decorazioni, ali a forma di merletto ed eleganti sottocoppe. Famosi e ammirati o bicchieri in vetro di Murano alla corte di Caterina de’ Medici. L’era dei bicchieri di lusso, in cristallo o vetro inciso al diamante, oggetto d’arredamento nonché simbolo di censo e prestigio sociale, era entrata suo pieno splendore.

    Fonte: artimondo.it

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