La Fondazione per lo sviluppo sostenibile ha realizzato un rapporto, Il Riciclo in Italia 2022, per valutare l’andamento del comparto italiano del riciclaggio e mirare al pieno efficientamento della filiera. Ad una panoramica generale sull’industria del riciclo, cercheremo ora di affiancare un’analisi più puntuale del settore vetro.
La produzione di vetro
I dati raccolti da ASSOVETRO hanno descritto un’industria in crescita, con una produzione di circa 6 Mt e un incremento del 9,4% rispetto all’anno precedente, indotto anche dalla ripresa di settori legati al vetro, come quello delle costruzioni, dell’alimentare e dei vini.
Il perdurare di fattori critici, tra cui, in particolare, l’aumento dei costi delle materie prime e le difficoltà di approvvigionamento, ridimensiona però lo scenario, ponendo un grosso interrogativo sul futuro dell’industria italiana del vetro, già condizionato dalle sfide connesse al PNRR, alla decarbonizzazione e alle nuove regole europee del pacchetto Fit for 55.
Il valore del rottame vetroso
Per riuscire a superare le sfide appena descritte, l’industria del vetro deve investire nel riutilizzo del rottame vetroso. I vantaggi più rilevanti di questa pratica virtuosa di sostenibilità si rilevano:
- nella riduzione dell’impatto ambientale connesso alla produzione del vetro;
- nel calo delle emissioni dai forni di fusione del vetro;
- nella diminuzione dell’attività estrattiva, con una netta riduzione del consumo di risorse naturali.
La disponibilità di MPS
Il processo di recupero dei rifiuti consente infatti di impiegare in vetreria la materia prima seconda (MPS), al posto delle materie prime vergini, per produrre nuovi imballaggi. Questa operazione richiede, all’origine, un’efficiente raccolta differenziata. E, in questo senso, la filiera italiana del recupero del vetro risulta tra i primi della classe. Nel 2021 ha infatti avviato a riciclo il 77% degli imballaggi immessi al consumo, con circa 2.2 Mt di rifiuti di imballaggi in vetro recuperati, grazie anche ai poderosi sforzi del Consorzio CoReVe.
La percentuale raggiunta è il risultato di una costante crescita (di ben 38 punti percentuali), che dal 1998 al 2021 ha favorito il riciclo di circa 35 Mt di rifiuti di imballaggi di vetro.
I prossimi obiettivi
Quasi la totalità (97,5%) della popolazione italiana è direttamente coinvolta nella raccolta dei rifiuti di imballaggio in vetro. Nonostante questo dato, ad oggi, ancora 400.000 tonnellate di rottame di vetro sono destinate alle discariche. Riuscire ad intercettare e a recuperare anche quest’ultima percentuale di rifiuto vetroso sarà , nei prossimi anni, la missione principale della partnership tra gestori delle raccolte e comuni.
La filiera nazionale del vetro presenta, però, un altro limite: la necessità di ricorrere all’importazione di ingenti quantità di rottame vetroso (più di 230.000 t nel 2021) per soddisfare la domanda dell’industria del packaging di vetro. Per affrontare una richiesta in aumento di materia prima seconda risulterà dunque necessario sviluppare ulteriori progetti di promozione e sviluppo della raccolta differenziata, come quello tra CoReVe e ANCI di cui avevamo largamente parlato qui. Infine, per riuscire a far fronte al crescente fabbisogno, si dovrà incrementare la produzione, ad oggi limitata, di vetro MPS incolore allo scopo di ampliare le possibilità di assorbimento del rottame di vetro sul territorio italiano.Â
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Fonte: ricicloinitalia.it