Il rapporto annuale dell’Osservatorio sulla trasformazione del vetro piano, realizzato da Management consulting&research su promozione di Assovetro, ha raccolto le analisi di mercato relative al 2022, riportando un giro d’affari di 1,215 miliardi di euro e un incremento del 20,7% rispetto all’anno precedente.
Le prospettive del vetro piano sul biennio 2023/24
Tale crescita proseguirà, sebbene con tassi più contenuti, nel 2023: +4% e una domanda da 1,264 miliardi di euro, e nel 2024 la proiezione del mercato del vetro piano sfiorerà gli 1,3 miliardi di euro (2,6%).
Ne deriva un quadro generale positivo, ad oggi, e moderatamente positivo per l’anno a venire, con le previsioni di mercato fortemente influenzate dall’andamento dell’inflazione e dall’aumento del costo del debito a rallentare gli investimenti.
I settori trainanti
Nel 2022 il segmento edilizio è stato il maggior promotore dei consumi di vetro piano (circa il 70%, per un totale di 856 milioni di euro), seguito dall’arredamento (oltre il 20%, per 260 milioni di euro). Il restante 10%, ossia una domanda di vetro prossima ai 99 milioni di euro, è stata assorbita dai comparti del freddo, degli elettrodomestici e dei trasporti (automotive esclusa).
Entrando nel dettaglio del mercato del vetro piano per il settore edilizio si osserva un risultato record nel 2022: un +28,9% rispetto all’anno precedente, a cui è seguita nel 2023 una crescita del 3,5%, per un valore di 885 milioni di euro.
I dati di mercato rispecchiano l’intraprendenza e le ottime performance delle aziende di trasformazione del vetro piano. Il Return on Sales, che esprime la redditività aziendale in relazione alla capacità remunerativa del flusso dei ricavi, ha registrato nel 2022 il risultato record di 9,1%. Un valore significativo a cui si affianca quello del rendimento del capitale investito (ROIC – Return on Invested Capital) che, nel medesimo anno, si è attestato all’11,8%.
Non da ultimo, il tasso di indebitamento risulta il più contenuto dell’ultimo quinquennio, ad ulteriore testimonianza della solidità delle aziende del settore.
Fonte: repubblica.it