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giovedì 21 Novembre 2024

traduzione automatica

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    Una ricerca europea per la conservazione dei reperti in vetro

    Come migliorare la conservazione dei reperti in vetro? È possibile valutare con precisione l’impatto delle condizioni ambientali sul livello di deterioramento degli stessi?
    La partnership tra il Parco Archeologico di Pompei e l’Istituto Italiano di Tecnologia si propone di rispondere a questi interrogativi attraverso una sperimentazione effettuata su diversi campioni, con i quali si intende replicare la composizione del vetro antico. 

    La sperimentazione sarà effettuata nell’Antiquarium di Boscoreale, uno spazio espositivo istituito nel 1991, nelle adiacenze dell’area archeologica di Villa Regina, per illustrare la vita e l’ambiente dell’agro Vesuviano in epoca romana.

    Una dettagliata raccolta di dati

    Il team di ricercatori osserverà l’influenza delle condizioni di conservazione sui campioni esposti, tramite l’analisi del processo di alterazione dei reperti in vetro
    L’uso di data logger, ossia di dispositivi elettronici capaci di acquisire e archiviare uno o più set di dati nel tempo, consentirà di effettuare e registrare quotidianamente misurazioni ambientali, riguardanti temperatura e umidità relativa. Tali dati, confrontati con il livello di alterazione dei campioni, potranno produrre importanti informazioni circa la corretta conservazione dei reperti in vetro

    Una sperimentazione collaborativa

    La ricerca si protrarrà per tre anni e si concluderà con un’accurata analisi dei campioni, realizzata grazie ad avanzate tecniche diagnostiche. 
    Tale sperimentazione è inserita all’interno del progetto GoGreen, finanziato dalla Commissione Europea, per incoraggiare lo scambio di conoscenze e buone pratiche tra i diversi Paesi aderenti

    L’ottica transnazionale è proprio l’aspetto cruciale di una ricerca che richiede condizioni ambientali diverse per risultare esaustiva e convincente. Campioni identici a quelli esposti nell’Antiquarium di Boscoreale saranno infatti collocati in diversi istituti e musei, appartenenti ad aree geografiche e climatiche differenti, per migliorare le metodologie di conservazione dei reperti in vetro. 
    Un chiaro esempio di come la collaborazione tra Paesi e le tecnologie moderne possano aiutarci a comprendere e conservare le fondamentali eredità provenienti dal mondo antico. 

    Fonti: ansa.it, cultura.gov.it, lostrillone.tv

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