Un nuovo sport sta appassionando l’Italia e coinvolgendo più di un milione di giovani e meno giovani negli oltre tremila campi da gioco presenti lungo tutta la penisola. Parliamo del padel, la disciplina cugina del tennis, ma sicuramente più democratica, che si pratica a coppie, in uno spazio rettangolare delimitato da pareti rigide.
La diffusione di tale sport è stata veicolata dalle testimonianze social di vip e sportivi, dediti alla racchetta a forma di pagaia. Ma ad aver reso popolare e appetibile il padel, per atleti e tifosi, è soprattutto l’impiego del vetro.
Garantire la massima visibilità
In principio, il padel si giocava sfruttando il rimbalzo della pallina su pareti in muratura o in legno. Ad oggi è, invece, il vetro a farla da padrone, dopo la prima apparizione a Mar del Plata nel 1989. Tale materiale consente infatti agli spettatori di assistere agevolmente alle partite e di godere appieno delle giocate più sorprendenti dei loro beniamini o amici.
Questa soluzione ha condotto ad un’ultima variante del campo: il padel panoramico, dove vengono eliminati anche i montanti metallici, tradizionalmente posti a sostegno delle singole lastre di vetro.
Safety first
Come prescrive il regolamento di gioco di Federtennis al titolo I, punto C: “Le pareti possono essere di qualsiasi materiale trasparente od opaco […] purché abbiano un’adeguata consistenza per un rimbalzo della palla regolare ed uniforme. Qualunque materiale usato deve presentare una superficie uniforme, dura e liscia, senza alcuna asperità, che consenta il contatto del corpo o lo scivolamento della palla”. In altri termini, le pareti devono garantire la piacevolezza del gioco e soprattutto la sicurezza degli atleti.
Modifiche alla norma UNI 7697
Ed è in questo contesto che scende (letteralmente) in campo il vetro. La revisione della norma UNI 7697 di fine agosto 2021 ha introdotto, infatti, nuove indicazioni per le pareti vetrate dei campi da gioco di padel. Tale norma ha lo scopo di guidare progettisti ed applicatori nella scelta del materiale.
Dal vetro temprato a quello stratificato
Per garantire la totale sicurezza di giocatori e pubblico non è più ammesso l’utilizzo del vetro temprato. Come accade per i finestrini laterali dell’automobile, questa tipologia di vetro non produce frammenti taglienti nell’eventualità di una rottura. Ma, nel contempo, non tutela l’atleta nel caso di ‘attraversamento’ della parete. Per tale ragione la scelta è ricaduta sul vetro stratificato. Quest’ultimo non si divide in molteplici pezzi quando fratturato e non può essere attraversato. Alla rottura, infatti, lo strato intermedio di materiale plastico interviene mantenendo insieme le due lastre.
L’adozione nel regolamento della FIT?
Come è noto, le norme UNI non sono vincolanti; la nuova UNI 7697 risulta, però, l’unico testo che può essere preso come riferimento in caso di contenzioso. Dal punto di vista normativo bisognerà dunque orientarsi verso il vetro stratificato, nell’auspicio che tale condizione sia presto inserita ufficialmente nel regolamento della FIT.
Fonti: sporteimpianti.it, padelmagazine.it