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venerdì 17 Maggio 2024

traduzione automatica

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    Indagare la società attraverso il vetro: la toilette virale di Bonvicini

    Una toilette artistica, visitabile in piazza Alighiero Boetti a Roma, fino al prossimo 20 ottobre, dal martedì alla domenica nella fascia oraria 11-19, sta spopolando sui social network grazie alla magia del vetro a specchio unidirezionale.

    L’arte della toilette

    A inizio 2024 ci siamo lasciati travolgere dalla poetica della semplicità di Perfect Days, l’ultimo film di Wim Wenders. Una vera e propria ode ai piccoli gesti del quotidiano, incentrata sulla vita e sul lavoro di Hirayama, addetto alle pulizie delle toilette pubbliche di Tokyo. La cura riposta in ogni gesto del protagonista e l’aspetto tanto futuristico quanto ordinato dei servizi nipponici ci ha fatto sognare simili soluzioni anche in Italia. E siamo stati presto accontentati. 

    È infatti diventata virale in queste settimane l’opera Don’t miss a sec, creata dall’artista Monica Bonvicini. Parliamo di una struttura in vetro a specchi unidirezionale che funge da toilette pubblica, collocata in prossimità di uno dei musei più frequentati di Roma, il MAXXI. La sua particolarità? Una volta entrati nella toilette, possiamo osservare tutto ciò che accade al di fuori.

    Proprietà e potenzialità dello specchio unidirezionale

    Lo specchio unidirezionale consente di disporre di una superficie riflettente da un lato e di una perfettamente trasparente dall’altro. In altri termini, esso si rivela una soluzione ideale per tutelare la privacy di un ambiente senza comprometterne la luminosità e visibilità. Per ottenere questo risultato è sufficiente ricoprire un vetro con una sottile pellicola adesiva metallica, non occultante. Tale rivestimento va a costituire uno schermo riflettente per la luce del giorno, conservando invece la trasparenza interna. 

    Un’indagine sociologica col vetro

    La provocazione insita nell’installazione di Bonvicini trae forza proprio dalla proprietà appena descritta. Il timore (per quanto infondato) di essere osservati in un momento tanto privato e il gusto voyeuristico di scrutare, sicuri del proprio riparo, si legano allo sconfinamento, proprio della contemporaneità, tra sfera pubblica e sfera privata. È ancora possibile tracciare una linea di demarcazione tra queste due dimensioni nell’era dei social network?

    La toilette artistica di Bonvicini prova ad esplorare queste dinamiche che coinvolgono lo spazio, giocando inoltre sul fenomeno della FoMO (Fear of Missing Out): una “forma di ansia sociale caratterizzata dal desiderio di rimanere continuamente in contatto con le attività che fanno le altre persone, e dalla paura di essere esclusi da eventi, esperienze, o contesti sociali gratificanti” (Fonte: wikipedia.it).
    Anche di questi temi di assoluta attualità si può discutere e ragionare grazie alla sorprendente e strepitosa versatilità del vetro.

    Fonti: corriere.it, romatoday.it, reflectiv.com

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