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giovedì 21 Novembre 2024

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    Differenziare vetro colorato e trasparente? I risultati della sperimentazione

    A inizio dicembre sono stati premiati i vincitori della campagna per la raccolta del vetro, lanciata da Alea Ambiente, in collaborazione con CoReVe. Il progetto, indirizzato ai pubblici esercizi dei comuni di Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro e Meldola, si proponeva di sensibilizzare le attività commerciali, ottimizzando le operazioni di raccolta. La maggiore novità? La separazione del vetro trasparente da quello colorato

    Perché è importante operare una separazione tra il vetro trasparente e quello colorato? 

    I numeri della raccolta del vetro in Italia sono estremamente convincenti, ciò che faciliterebbe un ulteriore miglioramento è la divisione sulla base del colore.
    I diversi colori comportano infatti materiali e processi di recupero differenti, ma ad oggi gli impianti di selezione non riescono a effettuare questa separazione. Una dinamica che ostacola il riciclo, riducendo la quantità di materiale avviato al recupero. 
    Conferendo gli imballaggi bianchi e quelli colorati in un solo contenitore si può ottenere, tramite riciclo, solo vetro colorato. Diversamente, se si opta per la differenziazione cromatica, è possibile ricavare nuovo vetro bianco.  

    Esiste un’ulteriore differenza sostanziale tra le due tipologie di materiale. Le bottiglie colorate (verdi o ambra) possono essere prodotte caricando i forni con materia prima seconda in quantità fino al 95%. Per quelle bianche la percentuale di vetro riciclato scende di molto, fermandosi al 20% circa.
    Separando il materiale per colore si produce dunque un notevole risparmio energetico sulla fusione e sulla materia prima, nonché un’abbondante riduzione degli scarti di lavorazione.

    Uno sguardo al futuro

    I risultati della campagna lanciata a Forlì e dintorni sono stati convincenti: si sono infatti recuperate 7.200 tonnellate di vetro colorato e 200 trasparenti. Il prossimo step, per quanto piuttosto complesso, mira all’estensione dell’iniziativa alle utenze domestiche.
    Questo obiettivo richiederebbe un aumento dei contenitori di raccolta (domestici e nelle città) e una specifica campagna per sensibilizzare i cittadini alla corretta suddivisione degli imballaggi.

    Sarà questa la prossima sfida presentata da CoReVe sul territorio nazionale? E i cittadini si mostreranno ricettivi a questa nuova pratica, conservando il podio italiano nella speciale classifica dei paesi europei più virtuosi nel riciclo del materiale green per eccellenza?

    Fonti: ilrestodelcarlino.it, repubblica.it, asp.asti.it

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