è lo slogan che caratterizza la campagna stampa voluta da CFI (Comitato Fiere Industria) per preservare e valorizzare il mondo fieristico italiano che è un vero e proprio fiore all’occhiello della nostra economia.
In questo periodo di emergenza Covid, il DPCM 15 gennaio 2021 (all’art. 1, punto 10, lett. n), ha stabilito che fino al 15 marzio 2021 “sono vietate le sagre e le fiere di qualunque genere.”
CFI (Comitato Fiere Industria) è in prima linea per “proteggere” e “tutelare” un grande patrimonio del nostro Paese e della nostra economia: Le fiere specializzate.
Secondo CFI è importante fare delle precisazioni, quando si parla di “sagre e fiere” associandole in questo modo, non è corretto e crea disagio agli Organizzatori di fiere specializzate dedicate ai settori industriali, specie per quelle di riconosciuto livello internazionale.
È necessario fare chiarezza ed evitare confusione nei confronti dell’opinione pubblica, e soprattutto dare il giusto valore all’importanza strategica delle fiere settoriali per lo sviluppo dell’economia nazionale.
CFI precisa che come previsto dalla legge 11 gennaio 2001,(n. 7, Legge Quadro sul settore fieristico all’art. 2 – Definizioni) che le “fiere specializzate”, limitate ad uno o più settori merceologici omogenei o tra loro connessi, sono riservate agli operatori professionali, dirette alla presentazione e alla promozione dei beni o dei servizi esposti, con contrattazione solo su campione e con possibile accesso del pubblico in qualità di visitatore.
Questo tipo di evento si distingue rispetto alle “fiere generali” ed alle “mostre-mercato” che sono caratterizzate dalla apertura al pubblico e dirette alla vendita al pubblico dei prodotti esposti.
Le tre tipologie indicate devono svolgersi nell’ambito dei “quartieri fieristici”, (definiti dall’art. 9) quali aree appositamente attrezzate ed edificate per ospitare manifestazioni fieristiche.
Le caratteristiche dei quartieri fieristici per ospitare fiere internazionali e nazionali sono specificatamente stabilite dalla delibera della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome del 24 ottobre 2002.
Gli Organizzatori di fiere con qualifica internazionale e nazionale sono obbligati ad avere un proprio bilancio annuale, verificato da una società di revisione contabile (art. 5, punto 3). I criteri giuridici sopra indicati non risulta che ad oggi siano modificati.
Tenendo presente queste premesse normative CFI ritiene che le “sagre” non possano essere comunque assimilate alle “fiere” in quanto sono eventi che si svolgono in aree aperte e non sono organizzate da soggetti pubblici o privati che svolgono attività di progettazione, realizzazione e promozione di manifestazioni fieristiche.
Fonte: comunicato stampa CFI