Nel cuore dell’antico borgo di Piegaro in Umbria, alla base di un’imponente ciminiera in mattoni, sorge il complesso dell’antica vetreria, sede del Museo del Vetro.
L’edificio è molto suggestivo un vero esempio di archeologia industriale che racconta la centenaria storia della produzione vetraria a Piegaro, dal medioevo al XX secolo.
Il Museo del Vetro è la testimonianza più importante di un’antica tradizione di lavorazione del vetro, che ha caratterizzato Piegaro e la sua economia, dal XIII secolo.
L’edificio che attualmente ospita l’esposizione è l’ultima sede, dentro le mura del paese, della Vetreria che nel 1968 venne dismessa, spostando la produzione in un impianto nuovo alla valle del paese, tuttora esistente.
Il Museo è stato inaugurato il 18 aprile 2009 conserva l’antico aspetto della Vetreria e custodisce molteplici tipologie di manufatti usciti dalle fornaci piegaresi, che sono solo una parte della produzione della fabbrica degli ultimi due secoli. Tali oggetti sono stati realizzati con varie tipologie di lavorazione.
La più antica e diffusa, praticata negli impianti di Piegaro, fino agli anni ’50 del ’900, è la soffiatura, che poteva essere libera o in stampi.
Negli anni ’50 del XX vennero introdotte le macchine semiautomatiche (di cui il museo conserva alcuni esemplari) in cui i manufatti venivano stampati all’interno di forme metalliche utilizzando aria compressa.
Il fiasco che ha costituito per secoli le produzione principale delle Vetrerie Piegaresi, necessitava di un ulteriore passaggio produttivo da effettuarsi fuori dalla fabbrica: l’impagliatura. Questa occupazione che veniva svolta per lo più da donne aiutate da bambini ed anziani, costituì per molto tempo un’importante fonte di reddito per le famiglie del comprensorio.
Le vetrerie di Piegaro producevano contenitori per la conservazione di vino, olio e oggetti di uso medio, come recipienti per medicine ed utensili per la cura del malato.
Da segnalare, all’interno del percorso museale, alcune curiosità come il galleggiante per reti da pesca, la bottiglia di gassosa contenente una biglia in vetro che fungeva da chiusura, alcuni libretti paga degli operai conservati nella saletta delle giornate.
Sono conservati anche documenti d’archivio risalenti al XIX e XX secolo, riguardanti il patrimonio e l’attività della fabbrica negli ultimi due secoli di storia.
Per conoscere meglio questo luogo ecco gli orari di apertura del museo:
Da Aprile a Settembre
Da martedì a domenica: ore 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00
e nei giorni festivi: Lunedì di Pasqua, 25 aprile, 2 giugno.
Lunedì: aperto su prenotazione
1 maggio e 15 agosto chiuso.
Da Ottobre a Marzo
Venerdì, sabato e domenica: ore 10.00 – 13.00 e 15.00 – 18.00
e nei giorni festivi: 1 novembre, 8 dicembre, 26 dicembre, 6 gennaio
Da lunedì a giovedì: aperto su prenotazione
24 e 25 Dicembre chiuso