sabato 20 Aprile 2024

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    L’alfabeto del vetro

    Concludiamo il nostro percorso tra i vari tipi di vetro con le ultime varietà dalla  lettera  R alla S

    Con la lettera R

    Vetri refrattari: hanno temperatura di ricottura superiore a quella dei vetri comuni e non inferiore ai 700 °C. Comprendono i vetri di quarzo e quelli di silice. Presentano notevole resistenza agli sbalzi di temperatura, grazie alla presenza di ossido di Boro.

    Vetro a reticello: incolore, presenta una filigrana di vetri lattei.

    Vetro retinato o armato: si ottiene per colata e laminazione continua di vetro fuso, al cui interno viene immersa una rete di acciaio.

    Vetro di rubino: è caratterizzato da una colorazione rossa, ottenuta con oro allo stato colloidale disperso nella pasta.

    Con la lettera S

    Vetro satinato o vetro seta o vetro veluria: usato per riflettori, si ricava da una smerigliatura effettuata chimicamente. La superficie del vetro viene resa traslucida per la formazione di cristalli protettori, in seguito all’immersione in un bagno di fluoruri.

    Vetro schiuma: utilizzato in edilizia per l’isolamento termico e quello acustico, ha una struttura cellulare impermeabile all’acqua. Si ottiene mescolando polvere di carbone a polvere di vetro e portando a temperatura di sinterizzazione.

    Vetro semibianco: poco colorato, è usato per oggetti domestici ed ornamentali.

    Vetro di sicurezza: ha una elevata resistenza alla rottura per urto e, quando si spezza, non dà origine a spigoli vivi. Questi tipi di vetri possono essere stratificati, oppure temperati. I primi si ottengono intercalando un foglio di butinale polivinilico tra due lastre, in modo da incollarle stabilmente, a caldo e sotto pressione.
    Un esempio è costituito dai vetri per auto, in cui lo strato inserito tra due lastre è di tre millimetri. I secondi si ricavano da lastre riscaldate al di sotto della temperatura di rammollimento e raffreddate con getti d’aria sulle due facce.
    Sono vetri di sicurezza anche quelli infrangibili, armati, retinati, antinfortunio, antivandalismo ed antiproiettile. Quest’ultimo si ottiene combinando strati alternati di vetro e di policarbonato.
    Tale combinazione permette di unire alle caratteristiche positive del vetro, come l’elevata resistenza termica, quelle del policarbonato, come l’elevata tenacità. La stratificazione avviene mediante fogli di resina poliuretanica, che assorbono le differenze di dilatazione termica dei due materiali.
    Questo tipo di vetro presenta un’ulteriore distinzione tra vetro antiproiettile semplice e antiproiettile-antischegge.

    Vetro sinterizzato: utilizzato nell’industria elettrica ed elettronica , per la sua impermeabilità ai gas e per l’elevata lavorabilità, si ottiene dalla sinterizzazione di polvere di vetro macinata, pressata e riscaldata.

    Vetro smerigliato: è traslucido e poco trasparente, in quanto la sua superficie è stata sottoposta, durante la lavorazione, all’azione meccanica di un getto di sabbia finissimo, oppure perché esposto alla lavorazione chimica di sali corrosivi.

    Vetro solubile: è una soluzione colloidale viscosa costituita da silicato di sodio o di potassio in acqua. Trova svariate applicazioni nelle industrie e serve a preparare il silicogel, decolorante e assorbente.

    Vetro sonoro: vetro al piombo.

    Vetri per specchi: si ricavano da lastre di vetro che devono essere sottoposte ai seguenti processi.

    • Pulitura
    • Trattamento di argentatura: consiste nella formazione di un sottile strato d’argento sulla superficie di una lastra di vetro, immersa in una soluzione di nitrato d’argento, in ambiente riducente.
    • Ramatura galvanica: protezione strato d’argento e applicazione di vernici.
    • Protezione specchio: si realizza con vernice ed essiccazione della stessa tramite impiego di forni a raggi infrarossi.
    • Pulitura e lucidatura finale. La vernice protettiva, a base di una miscela di resine alchidiche-melamminiche, può essere di due tipi: termoindurente con pigmenti di piombo o senza.

    Vetri speciali: sono destinati ad usi particolari come i vetri al piombo utilizzati a protezione dei raggi X o i vetri per lampade al sodio.
    La presenza dell’ossido di piombo determina una diminuzione di viscosità senza modificare i valori di resistività elettrica e comporta buoni valori di densità e rifrazione.

    Fonte:  http://www.vitrum.it/home_testo.htm

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