venerdì 29 Marzo 2024

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    Finestre in vetro: “occhi sul mondo” in evoluzione

    Le finestre sono uno degli elementi su cui più si è concentrata la progettazione nelle nostre civiltà urbane. Si sono evolute nel tempo raccontando con i loro stili epoche diverse. Ripercorriamo le tappe della storia di questo elemento architettonico…

    Dalla preistoria all’età greco-romana

    Sia le grotte (le prime abitazioni dell’uomo) che le tende nel periodo neolitico e le capanne dei primissimi agricoltori avevano una sola apertura, l’unico punto di contatto fra interno ed esterno.
    I primi varchi nella muratura realizzati per favorire il ricambio d’aria nell’edificio e per illuminare l’interno sono stati realizzati dalla civiltà mesopotamiche e da quella egiziana negli edifici pubblici e di culto. Privi di vetro, nelle stagioni fredde i varchi venivano chiusi con teli sottili e trasparenti.

    Finestra in età romana

    L’impiego del vetro come copertura per le finestre risale all’età romana (I secolo d.C.): in seguito alla messa a punto della tecnica della soffiatura del vetro, nata nel medio oriente, il vetro venne utilizzato sulle finestre di edifici sia pubblici che privati. In precedenza, la tecnica più diffusa per la manifattura delle lastre da finestra era quella della colatura del vetro fuso in stampi.

    Medioevo e periodo Gotico

    La finestra nel medioevo aveva forme diverse ( a bifora, a trifora …) ed era priva di vetri ( si era perduta la sapienza tecnologica dei romani) e aveva dimensioni minime. Durante il periodo romanico nasce il rosone, una grande finestra circolare suddivisa in forme geometriche a raggiera, che viene largamente impiegato negli edifici religiosi.

    Finestra in stile gotico

    Nel periodo gotico i progressi tecnologici rendono possibile la ridistribuzione dei carichi dell’edificio, le facciate si alleggeriscono e si popolano di finestre ampie, alte e decorate e compaiono le grandi vetrate colorate. Si diffonde, negli edifici civili, l’uso dei serramenti.
    I vetri sono contenuti in profilati di metallo e la finestra è inserita in una struttura ricavata nella muratura; gli oscuranti sono in legno.

    Rinascimento e Barocco

    Campanile di Giotto, esempio di architettura rinascimentale

    Nel Rinascimento i palazzi nobiliari fiorentini e romani presentavano finestre architraviate combinate a caratteri classici. Vasari, nelle Vite (1550) scrive che a finestre belle corrisponde un’architettura illustre. In quest’epoca viene istituita una tassa sulle finestre, considerate un segno di grande ricchezza.  A differenza dei ricchi, il popolo chiudeva ancora le aperture con ante di legno.

    In epoca barocca la finestra è l’elemento più importante della facciata dell’edificio. Si sviluppa la tecnologia del serramento in legno nata nel Rinascimento ( da un’anta a due ante addirittura piegate nel mezzo) e si compiono progressi anche nella tecnologia del vetro.

    Età moderna

    Nell’Ottocento, grazie alla leggerezza delle strutture portanti e allo sviluppo della tecnologia che consente di usufruire di lastre vetrate di dimensioni sempre maggiori, le finestre si ingrandiscono.
    Nell’edilizia non abitativa vengono impiegati i serramenti in ferro, mentre per quella abitativa prevale l’uso dei serramenti in legno.
    All’inizio del Novecento fanno la loro comparsa le finestre a vetrata fissa (con la sola funzione di illuminazione), progettate da Le Corbusier, le finestre a nastro e i serramenti in alluminio.

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