giovedì 28 Marzo 2024

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    Bottiglie per lo spumante


    La bottiglia di vetro, per come la conosciamo oggi, vede la luce verso il III secolo dopo Cristo, quando in Siria, si iniziò a scoprire i segreti della lavorazione “a soffio”, classica per ottenere le bottiglie soffiando dentro il vetro fuso.

    Questa innovativa pratica iniziò a diffondersi attorno al  XV,  dopo che fu perfezionata e resa economica e fattibile la sua produzione.

    Le bottiglie di spumante

    Le bottiglie utilizzate per il confezionamento degli spumanti sono molto diverse da quelle utilizzate per imbottigliare i vini bianchi o rossi.

    Le prime ed evidenti differenze sono lo spessore e il fondo.

    Questo tipo di bottiglia si chiama sciampagnotta, dal termine Champagne, è una bottiglia con un design capace di risolvere i problemi legati alla pressione interna.

    La sciampagnotta non è frutto del caso, ma di un attento studio atto a conservare il vino nelle condizioni migliori ed a evitare rotture dovute alla pressione interna che ogni spumante esercita sulla bottiglia, specialmente durante il trasporto, quando i movimenti aumentano questa pressione.

    Lo spessore del vetro è quindi maggiore perché deve opporre una resistenza alla pressione interna dell’anidride carbonica contenuta nel vino.
    Il vetro deve quindi sopportare pressioni tra le 3,5 e le 6 atmosfere.
    Il fondo ha la caratteristica forma conica rivolta verso l’interno, in quanto è la parte più debole della bottiglia, soprattutto nel punto di congiunzione tra il vetro verticale e quello orizzontale.
    Questa particolare forma distribuisce cosi la pressione in modo da scaricarla meglio e senza grosse conseguenze per i punti delicati.

    Le varie dimensioni delle bottiglie di spumante

    A differenza degli Champagne, che prevedono ben 16 diverse dimensioni delle bottiglie, il resto del mondo e soprattutto l’Italia, utilizza solo tre diverse dimensioni per le bottiglie, la mezza, da 375 ml, la bottiglia classica, di 750 ml e la Magnum, da un litro e mezzo.

    Curiosamente, anche per la produzione di Champagne, queste sono le uniche bottiglie utilizzate per la rifermentazione in bottiglia.
    Per le altre dimensioni, sia per spumante che champagne, viene utilizzata la tecnologia dell’autoclave, specialmente per le grandi dimensioni, visto la chiara difficoltà al remuage, ovvero la fase dove lo chef de cave gira personalmente le bottiglie per portare i depositi verso il collo della bottiglia, dove saranno successivamente eliminati.

    Il colore verde che caratterizza quasi tutte le bottiglie, serve a proteggere il vino dalla luce, particolarmente nociva per gli spumanti e i vini rossi.

    Fonte:  https://www.vinook.it/

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